Caso Almasri: Nordio ignorò il mandato d’arresto?
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Nordio e il caso Almasri: la verità sull’inchiesta bis

Carlo Nordio

La vicenda Almasri si complica: il ministro Carlo Nordio avrebbe ignorato un mandato d’arresto? Il governo nega.

Negli ultimi giorni, il caso Almasri ha scatenato un acceso dibattito politico e giudiziario. Tutto ha avuto inizio quando il quotidiano Avvenire ha riportato la notizia di una comunicazione inviata alla Corte penale internazionale (CPI) da un cittadino sudanese, vittima di torture in Libia. La segnalazione solleva interrogativi sulla gestione dell’estradizione del generale libico Mahmoud Almasri, accusato di crimini gravissimi.

Carlo Nordio
Carlo Nordio – www.newsmondo.it

La segnalazione alla Corte penale internazionale

Il cuore della vicenda ruota attorno all’operato del governo italiano, in particolare del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo le accuse, i tre avrebbero “abusato dei loro poteri esecutivi per disobbedire ai loro obblighi internazionali e nazionali”. Tuttavia, il governo ha smentito con fermezza, dichiarando che “non esiste ad oggi nessun procedimento aperto contro l’Italia dalla Corte penale internazionale”.

La CPI ha ricevuto una mail contenente accuse precise: il governo italiano avrebbe ostacolato l’amministrazione della giustizia non rispettando gli obblighi internazionali. Il documento, mostrato solo parzialmente da Avvenire, suggerisce l’apertura di un fascicolo. Tuttavia, fonti governative ribadiscono che si tratta di una semplice comunicazione, priva di valore ufficiale, e che il procuratore della CPI “non ha ufficialmente inviato la denuncia del cittadino sudanese né al cancelliere né ai giudici”.

A complicare ulteriormente la situazione è la posizione dell’Unione Europea, che ha inserito il caso nell’agenda del Parlamento europeo per un dibattito sulla protezione del sistema giudiziario internazionale. Alcuni partiti di opposizione intendono sfruttare questa occasione per portare la questione Almasri all’attenzione di Bruxelles.

Nordio chiede spiegazioni alla CPI

Nel frattempo, il ministro Carlo Nordio ha annunciato di voler formalizzare una richiesta di chiarimenti alla Corte penale internazionale. Il motivo? Secondo il Guardasigilli, vi sarebbero incongruenze nelle procedure relative al mandato di arresto di Almasri.

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso perplessità sull’operato della Corte: “Forse bisogna aprire un’inchiesta sulla Corte penale, bisogna avere chiarimenti su come si è comportata”, aggiungendo che “l’atto inviato all’Italia era nullo”.

Nordio, pur rammaricandosi per l’esito della vicenda, ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole: “L’idea che un torturatore debba essere punito in quanto tale indipendentemente dal rispetto delle regole significa delegittimare la stessa esistenza dei tribunali internazionali”. Tutte le dichiarazioni e informazioni sono recuperabili sull’articolo di tg24.sky.it

La vicenda è tutt’altro che conclusa. Se da un lato il governo continua a ribadire la propria correttezza, dall’altro l’attenzione internazionale sul caso resta alta. Cosa accadrà nei prossimi giorni? La CPI risponderà alla richiesta di Nordio? L’unica certezza è che il caso Almasri continuerà a far discutere.

Leggi anche
Matteo Salvini risponde al caso “chat”: ecco cosa farà Giorgia Meloni

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025 12:23

Matteo Salvini risponde al caso “chat”: ecco cosa farà Giorgia Meloni

nl pixel